Immaginazione e memoria: Cechia – I colori della Mitteleuropa nella piazza di Telč

In una vacanza itinerante con mia moglie, stavamo andando in macchina da Vienna a Praga. Il tragitto più breve passa per Znojmo e Jihlava; non è un’autostrada ma il tracciato sulla carta sembra agevole. Quando stavamo attraversando Zeletava, il nome di un luogo evidenziato sulla guida turistica ci ha incuriosito e abbiamo deciso di fare una deviazione. Dopo quasi venti chilometri siamo entrati in uno scenario del tutto inaspettato. Mi capita raramente che un luogo, o meglio un’architettura, mi sorprenda così tanto. Se il monumento è importante, se ha una sua identità conclamata, arrivo preparato, ne ho sentito parlare e già mi sono fatto un’idea. Invece con Telč l’incontro è avvenuto senza alcuna mediazione.

La strada tra Vienna e Praga

L’area circostante Telč

Il centro storico di Telč

La piazza tardo rinascimentale, la ordinata fila di case borghesi, le facciate che affermavano il ruolo e il valore sociale dei nuclei familiari corrispondenti, ha il valore di un manifesto. Racconta un periodo di benessere economico, di sviluppo sociale nella cosiddetta Mitteleuropa, di un passaggio armonioso tra un sistema feudale a uno borghese forse ante litteram (bisognerebbe controllare le date con maggiore attenzione, ma a me basta la verosimiglianza per giustificare la suggestione).

Si può discutere sul valore architettonico delle singole costruzioni, ma l’armonia, l’integrazione e la sostanziale unitarietà dell’impianto urbano sono cosa veramente rara per quanto ne so. Un disegno urbano coerente si fonda su grandi interventi pianificati. Telč invece è fatta di piccoli interventi che si dispongono l’uno accanto all’altro e tutti insieme costruiscono il disegno collettivo: nessun conflitto, nessun antagonismo.

Per un attimo ho creduto di essere finito nel paese delle favole. Poi entrando in un grande cortile ci siamo trovati in mezzo a una folla di giovani e giovanissimi tra l’hard rock e il punk. Stavano aspettando l’inizio di un concerto ovviamente di musica aggressiva e provocatoria. Volevamo quasi restare, ma non era il nostro posto. Meglio continuare il viaggio.