giovedì 25 ottobre 2012

Europa – Le città nello specchio


L’immagine riflessa cambia, deforma, interpreta il soggetto originale a volte in misura maggiore altre minore. Ma cambia anche lo specchio, o meglio la superficie riflettente che acquisisce parte della spazialità dell’oggetto riflesso. Le combinazioni di questi cambiamenti restituiscono una sorta di realtà derivata da quella che alcuni ritengono la realtà oggettiva. La fotografia di per sé coglie attimi reali, si limita a registrare luci, colori e forme esattamente così come appaiono nel mondo reale. Eppure restituisce immagini singolari dove gli alberi disegnano le facciate dei palazzi, i palazzi si riflettono mutamente, le superfici raccontano di spazi aperti, volumi costruiti raccontano di volumi edilizi in costruzione, la geometria si distorce o si incurva, il moderno riflette l’antico e così di seguito in un gioco senza fine. Basta cambiare il punto di vista perché nell’immagine al posto delle nuvole appaiano i cartelloni pubblicitari, al posto degli oggetti vicini appaiano orizzonti lontani.
Paris, a cut ball that reflect the Defebce
Parigi
Barcelona, a window in the Rambla
Barcelona
Paris, the vertical garden of p. Blanch
Parigi
Barcelona, reflected images under the overhang of Miralles
Barcelona

mercoledì 24 ottobre 2012

Egitto - Kahn el Khalili, il bazar del Cairo

Cristallizzare in una o più foto la vitalità di un bazar è sempre impresa ardua. Un album fotografico nel suo insieme riesce forse meglio a documentare la gamma delle persone, delle merci e delle forme che si addensano nelle strade circostanti le moschee di Al Azhar e Al Hussein. Come vuole la migliore tradizione araba, commerci di tutte le specie si accavallano e si mescolano con i luoghi per l’incontro e il ristoro. A seconda delle stagioni le strade si animano di giorno e di notte in un continuum al quale bisogna abituarsi per cogliere i principi ordinatori di questi moti apparentemente caotici.

view from the minaret of the bazaar, Cairo 01
vista dal minareto del bazar, Cairo 02
view from the minaret of the bazaar, Cairo 03
vista dal minareto del bazar, Cairo 04
a mosque in Khan el Khalili, cairo

martedì 23 ottobre 2012

Parigi - Quando si va a piedi o in métro

Tra una visita e un’attrazione si passa e ripassa nelle stesse strade e stazioni della metropolitana. I punti di riferimento che una città come Parigi chiede per potersi muovere con sicurezza uno se li scorda quasi subito. Restano impressi nella memoria i luoghi simbolo, le esperienze particolari, gli eventi attesi o imprevisti. Eppure la maggior parte del tempo uno lo passa in luoghi apparentemente senza qualità. Ma, riflettendoci, l’anima di una città passa proprio attraverso questi luoghi. Il grigio del cielo e la pioggia, la ferrovia sopraelevata e il mercato sottostante, le stazioni che aprono squarci su quartieri sempre diversi, l’arrivo della notte, le travi in ghisa sostituite dall’acciaio cromato, le stazioni sotterranee e i tapis roulant. Le cosiddette infrastrutture hanno una forma, generano immagini e lasciano traccia nella memoria.

railing of the subway '900 cast iron in Paris
vista sulla città dalla stazione del métro a parigi
climb to the top station in Paris
i binari sopraelevati in un’area centrale a parigi

lunedì 22 ottobre 2012

Svizzera - Un mercatino con il sole a Lucerna

Talvolta capita di incontrare per puro caso una condizione privilegiata che offre l’immagine migliore di una città o di un luogo. Nella luminosa mattina passata a Luzern in Svizzera c’era un mercatino che praticamente occupava tutto il centro storico. Iniziava nella piazza del Municipio con un’area riservata agli artigiani del luogo. I baracchini per l’esposizione delle merci funzionano come una sorta di alti cavalletti in legno naturale che sorreggono un telo di plastica trasparente per proteggersi dai frequenti scrosci di pioggia. Proseguendo nella passeggiata, lungo una riva del fiume la zona dei bar e ristoranti dove ci si ferma, si parla e ovviamente si mangia e si beve. Poi sull’altra riva il vero e proprio mercatino dell’usato con stand coperti vicino a merci esposte sul marciapiede o sui parapetti in muratura.
local crafts market in lucerne
mercato dell’artigianato locale a lucerna
Exhibitor detail in Lucerne, Switzerland

sabato 20 ottobre 2012

Caraibi – Due ipotesi di viaggio a confronto


Provo a mettere per iscritto i pro e i contro delle due principali destinazioni nel mio prossimo viaggio. In un primo momento stavo concentrando l’attenzione su Cuba. Parlandone a cena mio cognato ha esclamato: “Ma è carissima! Meglio l’Honduras.” Ho replicato: “Guarda che a me interessa soprattutto la barriera corallina” (perché in fase di ricognizione avevo preso in considerazione anche il Guatemala dove invece di barriere coralline non ce ne sono). E lui: “Ma da quelle parti ce l’hanno quasi tutti, anche l’Honduras”. Allora ho cominciato a confrontare queste due destinazioni come ipotesi alternative.
Le principali variabili da confrontare per me sono: gli spostamenti in aereo e via terra, le sistemazioni alberghiere o simili, le attrattive naturalistiche e culturali. Ma si comincia con un sopralluogo cartografico che grazie a Google Earth permette di esaminare sia l’intero paese (Cuba a sinistra, Honduras a destra) per capire distanze, dimensioni e rapporto con il Mar dei Caraibi; successivamente avvicinandosi vedere con maggiore dettaglio le caratteristiche dei luoghi, ovviamente a fini turistici.
satellite image of cuba by google earth
satellite image of honduras by google earth

venerdì 19 ottobre 2012

Tamilnadu - Icone e linguaggi della mitologia Indù

Le rappresentazioni della religiosità Indù mostrano similitudini con il linguaggio dei cartoni animati holliwoodiani. Ma è una similitudine impropria e fuorviante, anche perché le statue e le decorazioni del Tamilnadu hanno origini ben più antiche di Walt Disney. Le intenzioni didascaliche e popolari privilegiano l’immediatezza della comunicazione a discapito della rielaborazione artistica di linguaggi e contenuti.
detail of a gopuram in thanjavur
dettaglio di una gopuram a mamallapuram
statues on gopuram in Kumbakonam, tamilnadu
statue sulla gopuram a azhakar kovil, tamilnadu

giovedì 18 ottobre 2012

Tamilnadu - Una “kuppam beach” vicino Chennai

La ordinaria straordinarietà dell’India: una spiaggia davanti al quartiere dei pescatori con i pescatori che chiacchierano e si preparano con calma alla prossima uscita in mare. Barche relativamente moderne e tradizionali. Intorno vacche pigramente sdraiate sulla sabbia, capre e corvi in movimento. Subito dietro una giostra arrugginita e un piccolo tempio appena protetto da un muro di cinta. È mattina presto e gli studenti stanno andando a scuola.

the arrival on the beach early in the morning near chennai
le barche dei pescatori sulla spiaggia vicino a chennai
boats and fishermen near chennai tamilnadu
una imbarcazione tradizionale dei pescatori del tamilnadu

a carousel rusty abandoned near chennai
an open temple on the beach of the fishermen south of chennai
figura mitologiche sullo spigolo del tempio vicino chennai
studenti in divisa che vanno a scuola nel tamilnadu

Tamilnadu – Un itinerario in 4 tappe (7 giorni)


Un viaggio per attraversare il Tamilnadu ovvero lo stato che occupa la parte sud est dell’India, dirimpetto all’isola dello Sri Lanka. Da Chennai a Madurai sono 460 chilometri. In quattro tappe i tempi degli spostamenti diventano compatibili con le soste, le visite e i desiderati imprevisti. Se i giorni disponibili fossero stati 13 o 14, sarebbe stato possibile fare il giro con l’andata lungo la costa ed il ritorno all’interno o viceversa. Una settimana basta appena per percorrere un itinerario da nord a sud lungo la costa. Anche se resteranno fuori mete come Tiruvannamalai, Vellore e Kanchipuram.
L’intenzione iniziale era di stare i primi due giorni a Chennai, ma un inconveniente dell’ultimo minuto mi ha impedito la visita della città. Il viaggio è cominciato subito on the road. Grazie agli accordi in rete per una macchina con autista, abbiamo incontrato Suresh appena scesi dall’aereo a Chennai e ci siamo avviati lungo la litoranea. Per la cronaca l’aereo arriva alle 5,00 di mattina, in piena notte. Una ressa di persone fuori dall’aeroporto, tenute lontano da un cordone di vigilantes. Quasi miracolosamente è emerso dal buio un prestante giovanotto con il segno di Shiva sulla fronte, che mostrava un foglio spiegazzato con le foto mie e di Teresa mandate da me cautelativamente all’agenzia di noleggio proprio per facilitare il riconoscimento.

mercoledì 17 ottobre 2012

Bosnia - I segni della guerra

sand bags in the window to Mostar, Bosnia
the sign of the mortar in Mostar, Bosnia
homes destroyed by bombing in Mostar, Bosnia
walls collapsing under the blows in Mostar, Bosnia
sections of wall left standing after the war in Mostar, Bosnia
La guerra, fortunatamente non mi ha mai toccato in prima persona. L’ho vista sui media in tutti i mdi possibili, ma il coinvolgimento era intellettuale non fisico. Poi quando la Yugoslavia è deflagrata la televisione ha mostrato i segni del bombardamento in un un museo che avevo visitato poco tempo prima. Ho sentito l’esigenza di capire in modo più responsabile cosa cova sotto la cenere dei luoghi che mi capita di visitare come turista.

martedì 16 ottobre 2012

Argentina - Il parco geologico di Ischigualasto

L’infinita varietà di forme assunte da un paesaggio che i nativi assimilavano a quello lunare (Ischigualasto = dove tramonta la luna) raccontano la pazienza dell’acqua e del vento nell’erodere, sciogliere, levigare, fratturare il terreno e le rocce.

ischigualasto geological park, valley of the moon, erosion, natural geometries, sustainable tourism
parco geologico di ischigualasto,valle della luna, erosione, geometrie naturali, turismo sostenibile

ischigualasto geological park, province of san juan in argentina
parco geologico di ischigualasto, provincia di san juan in argentina

signs of dry river, geological formations of triassic in mesozoic era
segni di fiumi prosciugati, formazioni geologiche del triassico nell’era mesozoica

lunedì 15 ottobre 2012

Argentina - La lezione di Ischigualasto

image at the entrance of the geological parck of ischigualasto, Triassic period

Il pulmino della visita guidata a Ischigualasto (prenotata a San Agustín de ValleFértil presso il Centro Cultural Pachamalui) arriva su una terrazza naturale che guarda dall’alto il percorso a piedi. L’area del parco geologico è racchiusa in una sorta di valle, giustappunto chiamata la Valle della Luna, che si sviluppa in direzione nord-nord-ovest.
L’inizio della visita a piedi è quindi in lieve discesa e si addentra in fantastiche formazioni, che ciascuno immagina scolpite dalla pioggia, dal vento o dall’acqua. Il colore prevalente delle rocce è un grigio chiaro che richiama molto quello della luna piena e che spiega il nome attribuito al luogo dai nativi Quechua (letteralmente “il luogo dove tramonta la luna”).

martedì 9 ottobre 2012

Terra del Fuoco - I colori della luce

Il percorso del sole, sempre basso sull’orizzonte e in perenne lotta con le nuvole, cambia la percezione del paesaggio e la tavolozza dei colori.

i colori della luce a ushuaia nella terra del fuoco, argentinacolors of light in ushuaia, tierra del fuego, argentina

tramonti dal giallo acido al viola, i colori dell’estremo sud a ushuaia in argentinasunsets from acid yellow to purple, the colors of the south to Ushuaia in Argentina