mercoledì 17 ottobre 2012

Bosnia - I segni della guerra

sand bags in the window to Mostar, Bosnia
the sign of the mortar in Mostar, Bosnia
homes destroyed by bombing in Mostar, Bosnia
walls collapsing under the blows in Mostar, Bosnia
sections of wall left standing after the war in Mostar, Bosnia
La guerra, fortunatamente non mi ha mai toccato in prima persona. L’ho vista sui media in tutti i mdi possibili, ma il coinvolgimento era intellettuale non fisico. Poi quando la Yugoslavia è deflagrata la televisione ha mostrato i segni del bombardamento in un un museo che avevo visitato poco tempo prima. Ho sentito l’esigenza di capire in modo più responsabile cosa cova sotto la cenere dei luoghi che mi capita di visitare come turista.

Non ero stato neanche sfiorato dal sospetto che certe scontrosità osservate nei pochi contatti avuti con Croati e Bosniaci nascondessero tanto odio. Visitando la linea del fuoco a Mostar in Bosnia sono rimasto sorpreso e spaventato di fronte a tanto odio. Le immagini fotografiche o televisive non potevano minimamente comunicare l’impatto dell’essere fisicamente parte della scena.
In particolare le fotografie qui riprodotte, salvo una, riguardano un paio di strade che corrono parallele alla Neretva lungo la sponda sud ovest. Ovviamente era ed è la linea di demarcazione tra la zona a prevalente popolazione bosniaca/mussulmana a nord est e quella a prevalente popolazione croato/ortodossa a sud ovest.
Gli intonaci divelti dai proiettili di fucili o mitragliatori spiegano molto meglio delle parole quanto lunga, determinata e irragionevole sia stata la violenza delle persone coinvolte nel conflitto. Non credo che riuscirò mai a capire come una comunità di persone possa concepire il proprio futuro solo nella prospettiva dell’annientamento di un’altra comunità di persone. E in una comunità ci sono i cattivi e i buoni, i grandi e i piccoli, i mansueti e gli aggressivi. Durante il conflitto hanno imbracciato il fucili quasi tutti. Si sono sparati a distanza ravvicinata in tanti e per tanto tempo.
I lavori di restauro e ricostruzione erano già cominciati quando ho scattato queste foto. Oggi i segni della guerra sulla città saranno stati tutti o quasi cancellati. Ho però il dubbio che le cause storiche del conflitto mantengano la loro pericolosità potenziale. Ricordare serve sempre.
the plaster torn by bullets in Mostar
hallf destroyed houses by the war in bosnia
wall riddled with bullets in Mostar, Bosnia
houses gutted by mortars in Mostar

the sign of the bullets on the gate in Mostar
pieces of wall left standing after the bombing in Mostar
gunshots on the walls of the school in Mostar
the sign of the bombs on the firing line in Mostar
Home gutted in the line of fire mostar

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