Dagli specchi che raddoppiano il mercato alla visita virtuale dentro un caleidoscopio
Come ogni capitale che si rispetti, anche Barcelona ha
il suo mercato di cose usate, vecchie e antiche: Els Encants. Vicino alla Torre
Agbar, a ridosso della Plaça de las Glóries (ovvero lo svincolo tra Avenida
Diagonal e Gran Via). Una rampa ricuce gli elementi modulari allineati e
circoscrive uno spazio vuoto a doppia o tripla altezza; nei livelli interrati i servizi e i
parcheggi. Il tutto è coperto da una tettoia poligonale, con la faccia
inferiore foderata di lucentissimi specchi.
I rigattieri, antiquari e trovarobe dispongono le mercanzie
a terra nella zona centrale (anche se l’area è triangolare, la rampa copre due
lati e il vuoto si appoggia al terzo lato), ribassata rispetto al piano strada. La rampa offre una visione
dall’alto del mercato con i compratori che si accalcano e diradano, le merci in
attesa e i venditori che lanciano segnali sonori.
Chi viene per comprare non guarda in alto. L’attenzione
resta catturata dalle merci esposte che restano più basse dell’osservatore. Se invece si alza la testa, la copertura
foderata di specchi offre una visione, una lettura dello spazio e dell’evento
decisamente degne di nota. Le grandi tettoie che coprono e caratterizzano i mercati non
sono nuove a Barcelona. Miralles l’ha utilizzata a Santa Catarina e Josep Miàs
a la Barceloneta. Anche le superfici riflettenti a specchio hanno precedenti in
città: lo stesso Miralles nel palazzo per il Gruppo Gas Natural.
La combinazione tra una geometria poligonale delle superfici
in alto, la capacità riflettente degli specchi e il polimorfismo delle attività
del mercato in basso crea un effetto caleidoscopio. Perché allora non
immaginare di proseguire il viaggio con l’immaginazione entrando nel
caleidoscopio? Un modellatore solido, qualche algoritmo dinamico e la
simulazione lega l’immaginazione alla memoria. Le suggestioni del viaggio
entrano nel disegno che prepara nuovi viaggi.
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