venerdì 10 gennaio 2014

Els Encants en Barcelona: Desde los espejos que duplican el mercado hasta la visita virtual de un caleidoscopio

From the mirrors which duplicate the market to the virtual tour inside a kaleidoscope

Dagli specchi che raddoppiano il mercato alla visita virtuale dentro un caleidoscopio


Come ogni capitale che si rispetti, anche Barcelona ha il suo mercato di cose usate, vecchie e antiche: Els Encants. Vicino alla Torre Agbar, a ridosso della Plaça de las Glóries (ovvero lo svincolo tra Avenida Diagonal e Gran Via). Una rampa ricuce gli elementi modulari allineati e circoscrive uno spazio vuoto a doppia o tripla altezza; nei livelli interrati i servizi e i parcheggi. Il tutto è coperto da una tettoia poligonale, con la faccia inferiore foderata di lucentissimi specchi. 
I rigattieri, antiquari e trovarobe dispongono le mercanzie a terra nella zona centrale (anche se l’area è triangolare, la rampa copre due lati e il vuoto si appoggia al terzo lato), ribassata rispetto al piano strada. La rampa offre una visione dall’alto del mercato con i compratori che si accalcano e diradano, le merci in attesa e i venditori che lanciano segnali sonori. 
Chi viene per comprare non guarda in alto. L’attenzione resta catturata dalle merci esposte che restano più basse dell’osservatore. Se invece si alza la testa, la copertura foderata di specchi offre una visione, una lettura dello spazio e dell’evento decisamente degne di nota. Le grandi tettoie che coprono e caratterizzano i mercati non sono nuove a Barcelona. Miralles l’ha utilizzata a Santa Catarina e Josep Miàs a la Barceloneta. Anche le superfici riflettenti a specchio hanno precedenti in città: lo stesso Miralles nel palazzo per il Gruppo Gas Natural. 
La combinazione tra una geometria poligonale delle superfici in alto, la capacità riflettente degli specchi e il polimorfismo delle attività del mercato in basso crea un effetto caleidoscopio. Perché allora non immaginare di proseguire il viaggio con l’immaginazione entrando nel caleidoscopio? Un modellatore solido, qualche algoritmo dinamico e la simulazione lega l’immaginazione alla memoria. Le suggestioni del viaggio entrano nel disegno che prepara nuovi viaggi.